Invarianza idraulica

La progressiva urbanizzazione del territorio alla quale abbiamo assistito negli ultimi 40 anni ha avuto molteplici conseguenze, positive e meno positive; la principale è sicuramente l’aumento della superficie urbanizzata che ha di fatto alterato il deflusso delle acque meteoriche.

Generalmente, quando piove, parte dell’acqua viene assorbita dal terreno e parte defluisce rucellando verso i corsi d’acqua mentre il restante evapora; nelle zone ad alta urbanizzazione, dove i terreni perdono la loro permeabilità, si riduce la quantità d’acqua che viene assorbita dal terreno e aumenta invece la quantità e la velocità di quella che defluisce nei recettori finali (canali di scolo, corsi d’acqua e fognatura).
Tutto questo genera un aumento importante delle portate defluenti ed un anticipo del picco di piena (Fig. n. 1).

Come conseguenza le opere di drenaggio esistenti, ovvero i corpi idrici ricettori, potrebbero non essere più in grado di far defluire correttamente la portata.

Per ridurre questi rischi gli enti normativi hanno introdotto il vincolo di invarianza idraulica, ovvero un principio secondo cui bisogna mantenere invariati la portata e i volumi delle acque meteoriche che vengono scaricati nei corpi ricettori anche dopo gli interventi di ristrutturazione o di nuove costruzioni edilizie, così da conservare l’equilibrio idraulico del territorio.

Specificatamente in Lombardia è stato emanato il il “R.R. n.7/2017” con successive modifiche operate tramite il “R.R. n. 8 del 19/04/2019:
•  Disposizioni sull’applicazione dei principi di invarianza idraulica ed idrologica.
•  Modifiche al regolamento regionale 23 novembre 2017, n. 7”.

Questo di fatto suddivide i comuni della lombardi in 3 classi di criticità (A  Alta criticità, B media criticità, C Bassa criticità) in base alla quale le opere di invarianza devono garantire una portata specifica massima ammissibile allo scarico di :
•  Classe A: 10 l/(s haimp)
•  Classi B e C: 20 l/(s haimp)
Definisce i criteri di smaltimento delle acque meteoriche secondo il seguente ordine:
•  Riuso (irrigazione del verde, lavaggio auto, lavaggio pavimentazioni)
• Infiltrazione nel suolo o negli strati superficiali del sottosuolo (previa indagine idrogeologica)
•  Scarico in c.i.s. (naturale o artificiale)
•  Scarico in rete fognaria (verifica portate con gestore S.I.I.)

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